Ricerca per:
L’azienda romana – Chinottissimo P Neri al Vinitaly

La storica azienda italiana che nel dopoguerra inventò e fece conoscere al mondo il Chinotto porterà a Verona la propria gamma di prodotti: referenze che catturano l’interesse del consumatore grazie a qualità e materie 100% naturali e che allo stesso tempo si pongono come ottima base per la mixology e la creazione di cocktail d’autore.

Spirits e soft drink che esaltano la tradizione e sono lo specchio di un pezzo di storia italiana. Stiamo parlando della famiglia dei prodotti di Chinottissimo P.Neri che dal 2 al 5 aprile sarà protagonista alla 55° edizione del Vinitaly, il salone internazionale dedicato al vino e ai distillati. Un palcoscenico importante per l’azienda di Roma che nel 1949 fece conoscere al mondo il Chinotto lanciando sul un mercato un prodotto iconico e che oggi rivive con il marchio ChinottISSIMO, pura espressione di artigianalità e Made in Italy.

L’azienda guidata da Simone Neri, nipote del fondatore Pietro Neri, parteciperà alla kermesse attraverso una doppia presenza: presso lo stand B12 del Sol&Agrifood insieme a Regione Lazio e Lazio Innova e ancora presso lo stand di Maia Wine (Pad5 – stand E6), nuova espressione della spumantistica italiana. In entrambi i casi il visitatore avrà la possibilità di conoscere da vicino e degustare l’ampia gamma di referenze con le quali il brand sta presidiando il mercato degli spirits e dei soft drink attraverso una proposta che mescola innovazione, tradizione e italianità.

Oltre all’inconfondibile ChinottISSIMO, prodotto deciso, agrumato e arricchito da ben 53 erbe officinali ci saranno anche altri soft drink caratterizzati da una precisa identità: ArancISSIMA, con succo di arance rosse Sanguinelle, LimonISSIMO con succo di limone calabrese, da SpumISSIMA a GassosISSIMA che riprendono le toniche che hanno scritto la storia del bere italiano degli ultimi 70 anni. Prodotti veri e naturali, capaci di attraversare i decenni e stupire a qualsiasi età.

A partire dall’anno scorso la mixology ha avuto un importante spazio all’interno del Vinitaly e quest’anno non sarà da meno. Per questa ragione i fari saranno puntati anche su tutti quei prodotti che possono accendere la fantasia dei bartender aiutandoli a trovare nuove soluzioni per i loro cocktail. Da questo punto di vista ChinottISSIMO potrà dare il suo contributo con il suo trittico di Amari (Amaro Neri al chinotto, Amaro Neri al chinotto e menta selvatica, Amaro Neri al chinotto fortemente amaro) e l’interessante poker di liquori che comprende Gin, Genziana non filtrata, Genziana elisir d’ambra e Ratafià di amarene.

“Siamo entusiasti della partecipazione al Vinitaly – commenta Simone Neri, Ceo dell’azienda – poiché rappresenta una piazza privilegiata dove incontrare nuove realtà e creare partnership. ChinottISSIMO vuole essere un ambasciatore del made in Italy e in questa sua avventura desidera coinvolgere realtà similari che ne condividono qualità e valori. Per questo motivo abbiamo deciso di partecipare insieme a Maia Wine avviando una collaborazione che siamo certi darà risultati interessanti”. E un primo assaggio sarà già possibile sperimentarlo durante la fiera e in particolar modo nella serata del 2 aprile presso il Caffè Dante di piazza dei Signori di Verona. In occasione dell’esclusivo cocktail party organizzato dal circuito The Italian Good Living e da Bentley, ChinottiSSIMO delizierà gli ospiti con alcune proposte della propria drink list: creazioni d’autore che valorizzano la storia e i prodotti della gamma di Chinottisimo P. Neri.

Pneri è l’erede dell’azienda fondata da Pietro Neri nel 1949 e che fino alla fine degli anni ’60 ha commercializzato il primo chinotto italiano. Dopo la vendita dell’azienda, dello stabilimento e del marchio, la ricetta originale dei prodotti rimane ancora un segreto di famiglia gelosamente custodito dal nipote Simone Neri, titolare della società Pneri, riproposta a livello internazionale esattamente come una volta, una vera e propria miscela di chinotto, ma con elementi innovativi aggiunti alla ricetta classica. Simone, infatti, sotto la supervisione di nonno Pietro, ha sperimentato e aggiunto alla sua “famosa ricetta millenaria” ben 53 estratti officinali per creare ChinottISSIMO. I valori aziendali si fondando su qualità, tradizione, distintività e legame con il territorio, nel rispetto dell’ambiente e delle persone.

15FC0890-D9D1-415B-87E3-AE3F889EA952
F9E8A84E-9508-4A41-9F4E-F3DF4D65CC05
1BE25FB5-AD18-4FFD-A51B-636097ACCC74
Assotutela: Telefonate moleste, insidia continua. Nonostante il Registro delle opposizioni si va avanti con gli squilli indesiderati

“Non basta fiaccare la volontà dei cittadini con il continuo aumento dei prezzi, nei supermercati sempre meno accessibili per i più fragili: disoccupati, pensionati, lavoratori con salari esigui. C’è un altro fenomeno che investe le persone più indifese e, considerati i tempi difficili, sa quasi di beffa”.

Il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato chiarisce di cosa si tratta. “Siamo quotidianamente assaliti da telefonate pubblicitarie, in cui dall’altra parte ci troviamo degli operatori, anch’essi vittime delle multinazionali e delle grandi società, che intendono offrirci questo o quel prodotto, o propinarci qualche ‘miracoloso’ contratto, ponendo spesso domande trabocchetto che un nostro innocente assenso potrebbe trasformare in accettazione Ci chiediamo – continua il presidente – cosa stiano a fare le oltre 200 persone che lavorano all’Autorità garante per la privacy, organismo finanziato con le risorse dei contribuenti. Il paradosso è che, nonostante sia stato approvato il codice di condotta, si deve attendere ancora la costituzione del misterioso ‘organismo di monitoraggio’, benedetta burocrazia”. Maritato critica anche l’utilità del Registro delle opposizioni: “Non funziona e dopo 25 anni dalla sua creazione è servito soltanto a far affluire milioni di euro alla Autorità competente, che non ha minimamente assolto al proprio compito”.

Assotutela: “Ridare dignità alle Guardie giurate”. Urge una riforma e nuovi contratti con adeguamenti salariali per servizi essenziali

“Da anni sono presenti nelle nostre città, in luoghi strategici e spesso sensibili per i rischi che potrebbero rappresentare, o stanno a garantire un sostegno in servizi di pubblica utilità, a beneficio dei cittadini e ancora, la loro attività è determinante nell’ordinata gestione di grandi eventi, per scongiurare eventuali violenze. 

Sono le Guardie particolari giurate (Gpg), figure professionali indefinite e poco tutelate, le cui buste paga dovrebbero imbarazzare chiunque sia dotato di buon senso”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che rende nota la condizione di circa 45mila addetti che, pur svolgendo a tutti gli effetti compiti da agenti di pubblica sicurezza, sono identificati come “incaricati di pubblico servizio” e inquadrati, contrattualmente come operai. “Ė una incongruenza tutta italiana – sostiene Maritato – perché in Francia, Germania e Spagna le Guardie giurate godono della qualifica di pubblico ufficiale e agente di pubblica sicurezza, con tutte le tutele economiche, giuridiche, sociali e legali che un appartenente alle forze dell’ordine merita. Ricordiamo a tutti che questi lavoratori hanno giurato fedeltà alle istituzioni italiane, e meritano dalle stesse una adeguata risposta in termini di dignità. Di recente, perfino la Corte d’appello di Milano – sezione lavoro – ha sentenziato che, una paga di poco più di 5,49 euro lordi l’ora, pari a una retribuzione mensile lorda di 950 euro non è dignitosa, ‘violando il principio di proporzionalità, non essendo sufficiente per condurre un’esistenza libera e dignitosa come previsto dalla Costituzione’. Chiediamo pertanto – conclude il presidente – non solo il rispetto dei lavoratori ma della nostra Carta e di quanto affermato nelle sue disposizioni”.